Food delivery sostenibile: cibo a domicilio a impatto zero?

4 minuti
01Ordina solo ciò che consumi 02Scegli servizi a domicilio che hanno a cuore il pianeta 03Prediligi il bio 04Riduci il packaging 05Smaltisci “green” 06Usa un’app antispreco invece del solito delivery

Chi non ha mai scaricato un’applicazione per il cibo a domicilio una sera in cui tornati a casa il frigo era desolatamente vuoto, o ancora, non ha mai consultato un sito di food delivery per ordinare un pranzo veloce in ufficio insieme ai colleghi?

I servizi di delivery a domicilio (non solo per quanto riguarda gli alimenti) hanno visto un aumento esponenziale negli ultimi mesi a causa dell’emergenza sanitaria.

Anche chi non ne aveva mai utilizzato uno prima forse si è improvvisamente scoperto sostenitore di questa diversa modalità di consumo, che permette di spaziare tra tipologie di cucina estremamente variegate e di provare l’offerta di ristoranti normalmente meno accessibili, perché fuori dal proprio quartiere o poco noti.

Insieme al nostro piatto fumante, però, possono arrivare anche emissioni di COper il trasporto del cibo, contenitori delle pietanze non sempre in materiali compostabili e potenziali avanzi: ordinare cibo a domicilio è una pratica che rispetta davvero l’ambiente? Cosa possiamo fare per rendere il pasto che ci è stato consegnato il più possibile green, senza gravare troppo sul nostro pianeta? Scopriamolo nei punti successivi.

01Ordina solo ciò che consumi

Avere a disposizione menu invitanti e illimitati può avere come risultato un ordine davvero fuori misura rispetto al numero dei commensali. Sarebbe invece opportuno evitare di esagerare, acquistando solo quello che effettivamente consumeremo. In questo modo non saremo costretti a buttare, a fine pasto o dopo qualche giorno, un eccesso di cibo – che avrà prodotto anche ulteriore imballaggio e confezioni da smaltire.

02Scegli servizi a domicilio che hanno a cuore il pianeta

Sempre più società di food delivery nel mondo sono oggi attente all’impatto ambientale del cibo. Se abitiamo in una grande città, il fattorino si muoverà molto probabilmente in scooter o in auto, mentre in altri casi e in centri più piccoli, forse, utilizzerà la bicicletta. È quindi importante cercare di ordinare da locali che siano piuttosto vicini al luogo di consegna, in modo da ridurre il tempo di percorrenza e le eventuali emissioni inquinanti. Ancora meglio se il nostro food delivery preferito utilizza veicoli elettrici per le consegne: potremo ordinare la cena senza nessun senso di colpa.

03Prediligi il bio

Che si stia ordinando il pranzo da un ristorante biologico o no, se l’esercente specifica la provenienza biologica di alcuni ingredienti è sempre consigliabile scegliere proprio quei piatti dal menu: gli alimenti bio, prodotti senza utilizzare pesticidi e altri composti chimici dannosi per la natura e per l’uomo, non inquinano e sono più sostenibili sia per il pianeta che per noi.

04Riduci il packaging

Purtroppo non tutti i ristoratori sono consapevoli di quanto un packaging attento all’ambiente possa fare la differenza: magari si ordina da un bistrot 100% bio, che però confeziona i cibi in vaschette di plastica. Per questo molti locali si stanno convertendo all’utilizzo di confezioni e stoviglie in materiali green ed ecosostenibili, come le alghe, il bambù, la cellulosa… Se si mangia a casa, poi, non si avrà bisogno di ordinare posate e bicchieri, così come le bibite: l’acqua in bottiglia probabilmente non ci servirà, e avremo ridotto il consumo di plastica.

05Smaltisci “green”

Una volta terminato il pasto, lo step successivo è smaltire i rifiuti in modo corretto e consapevole: differenziamo in base ai diversi materiali, stando attenti a non vanificare gli sforzi con confezioni sporche, unte o non smaltite correttamente. Se si hanno dubbi è sempre meglio consultare le istruzioni sulla confezione o le indicazioni sulla raccolta differenziata del proprio Comune di residenza.

06Usa un’app antispreco invece del solito delivery

Cibo da asporto? Sì grazie: a volte si ordina a domicilio più per togliersi uno sfizio e coccolarsi più che per una reale necessità. Perché, allora, non recarsi direttamente sul posto, magari a piedi o in bici, per ritirare di persona la propria cena? Un’altra alternativa è prenotare una “box” tramite le sempre più diffuse app antispreco: un negozio di alimentari, supermercato o ristorante che ha del cibo invenduto a fine giornata lo propone alla clientela a un prezzo ridotto. In questo modo si crea un vantaggio reciproco: per il consumatore, per l’esercente e soprattutto per il nostro pianeta.

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